Quanti arretrati! Non posso prendere tre giorni di ferie per fare una gitarella, senza venire sopraffatto dalla mole di lavoro che mi aspetta al ritorno: fotografa, documentati, scrivi ma soprattutto: combatti contro lo Pterosauro! Eh già… Sono già un paio di settimane che una presenza ostile incombe nei 12mq. Il sospetto più che fondato è che si tratti di un orribile essere preistorico che si avventa contro le succulente senza spine, le svelle e le semina in giro. Ci stiamo attrezzando però. La bestia non l’avrà vinta.
Le fioriture più belle di questo momento sono quelle delle Rebutiae, genere sudamericano di cui possiedo tre esemplari. Il genere Rebutia comprende numerose specie, diverse per dimensioni, habitus, numero e disposizione delle spine, ma accomunate da due fondamentali caratteristiche: i numerosi fiori diurni, la cui fioritura dura anche diversi giorni, e la tendenza ad accestire formando folti gruppi di grande effetto. Oggi si è aperto il primo fiore della Rebutia albiflora (deo gratias giuntami cartellinata), una piccola cactacea scoperta negli anni ’60 in Bolivia, dai fusti globosi ricoperti di morbide spine bianche, e dai fiori di colore dal bianco al rosa pallido, che spuntano numerosi non all’apice vegetativo ma in basso sul fusto. Piccola ma dalla crescita esponenziale: acquistata circa un anno fa e subito rinvasata per carenza di spazio, ha già riempito il vasetto che le avevo destinato. E’ una pianta che necessita di poche cure: in estate sopporta il sole pieno con una leggera ombreggiatura nelle ore più calde, mentre in inverno se lasciata asciutta non teme temperature basse, che sono anzi necessarie per la fioritura successiva.
bellissima! io invece ho appena seppellito una piantina e non capisco cosa le sia accaduto. Il suo nome era buddha’s temple stava benissimo. L’ho rinvasata è diventata gialla ed è morta.NElla terra c’è della muffa secondo te cosa ho combinato? ;(
La Crassula Buddha’s Temple è piuttosto delicata. Il fatto che ci sia la muffa nel terreno mi fa pensare che abbia avuto troppa acqua, ma soprattutto che il terreno non fosse abbastanza drenante e che quindi abbia causato un ristagno di acqua… Che composta hai usato per il rinvaso? In generale sarebbe bene utilizzare il terriccio per cactacee che si trova comunemente in commercio addizionandolo con inerti, tipo lapillo vulcanico, pozzolana oppure ghiaia fine…
ehm…ora che ci penso avevo usato della normalissima torba che mi era avanzata…accidenti a me! ;(
grazie per i consigli la prox volta chiedo prima a te
Figurati 😉 ! La torba è deleteria: può diventare o un blocco compatto e inscalfibile oppure una orribile palude melmosa… La composta è fondamentale. Se non vuoi stare a complicarti la vita con gli inerti il terriccio da cactacee andrà più che bene
grazie…ora ce l’ho sulla coscienza…:(
Noooo non volevo farti sentire in colpa! Non sai quanti arrosti ho fatto io! 😉
ahahaahah