Ho ricevuto in dono da Marina (alias Viaggimarilore alias Il mio tè) e da Katya un bellissimo Stenocactus multicostatus nel Natale del 2011, e mi sono perso a lungo ad osservarne la tormentata geografia come fosse un fantasmagorico mappamondo, intuendo il celarsi di un segreto al centro del suo nido di aguzze spine. Quest’anno, dopo avere rinvasato la pianta, il segreto si è svelato, e dopo molte settimane di preparativi, il nido si è aperto per rivelare un fitto bouquet di fiori particolarissimi, con i loro petali bianchi solcati al centro da una banda di colore rosa acceso, quasi fucsia. I fiori non si sono mai aperti completamente, nel poco spazio obbligato che il loro numero e la presenza delle spine hanno lasciato disponibile. Mi diverto a fotografarli imperlati di gocce d’acqua, cosa che certo non aiuta la messa a fuoco dell’immagine; ma il tremolare dell’acqua nelle corolle ha un che di poetico cui non so resistere…
Apr27
Caro Piumino è sempre un piacere leggere il diario di bordo del tuo terrazzo.Puoi dirmi che tipo di terriccio usi per rinvasare le tue piante.Visto in fotografia ha un aspetto molto roccioso e vulcanico.
Ti saluto con gioia
roberto
Ciao Roberto! È un piacere per me averti ospite! La composta per le cactacee dovrebbe essere in genere poco compatta e ben drenante, in modo che l’acqua non ristagni. Io compro del comune terriccio per cactacee e poi lo addiziono con pozzolana, in proporzione 50% e 50% circa. Buona coltivazione! 🙂
Ciao, piumino.Il tuo Stenocactus multicostatus è semplicemente fantastico: ha un numero di fiori incredibile e, soprattutto, si aprono praticamente tutti insieme, cosa che a me non succede quasi mai.
Sono certa che questa è la prima fioritura di una stagione che, se tanto mi dà tanto, si annuncia favolosa. Complimentissimi!!!!!!!!!!!!
Katya
Grazie! Sono commosso!!!
Caro Piumino, sei il figlio che Katya non ha mai avuto… 😉
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