Questo inverno, diffusasi la voce della mia passione per le piante grasse, una mia collega, gentilissima, mi ha fatto dono di numerose foglie e rametti di vari tipi di succulente, che ho prontamente posto in terra, sperando che radicassero. La maggior parte, in effetti, non ha tardato, con l’arrivo della primavera, a dare evidenti segni di vegetazione in corso… Alcune sono dunque ufficialmente pronte a passare dalla categoria “talea” a quella di “pianta” a tutti gli effetti.
Un paio di rametti, in particolare, mi avevano molto incuriosita, perché avevano iniziato a mettere nuove foglie fin da subito, ancora in inverno. Si tratta di una succulenta a portamento strisciante, con foglie di forma falciata, maggiormente ingrossate alla base e via via più sottili verso l’apice, con un margine leggermente dentellato. Il colore è un bel verde intenso, con una sfumatura purpurea al margine.
Ho iniziato a documentarmi un pochino, e ho capito trattarsi di una pianta appartenente al genere Carpobrotus, di origine sudafricana, importata in Europa e successivamente naturalizzatasi con facilità sulle coste mediterranee, dove è attualmente diffusa in due specie: Carpobrotus edulis e Carpobrotus acinaciformis, conosciute anche come Fico degli ottentotti, per il frutto commestibile che producono. La differenza fra le due specie, riguardo alla quale ho letto fior di discussioni nei forum specializzati, pare essere individuabile soprattutto dalla sezione delle foglie e dal colore degli stami dei fiori. Pur senza alcuna pretesa di scientificità e correttezza, mi pare che il mio esemplare sia da riconoscere come Carpobrotus acinaciformis, perché la sezione delle foglie è chiaramente a forma di triangolo isoscele, e non equilatero come nel Carpobrotus edulis….
La mia curiosità è chiaramente molto aumentata da quando, circa un mese fa, durante una passeggiata sul mare a Castiglioncello, ho notato che in effetti sulle nostre coste ci sono distese e distese di queste piante, che sono veramente tappezzanti, e producono dei meravigliosi fiori dalla grande corolla e dai numerosissimi petali di colore fucsia!
Certo, non credevo che le mie talee appena promosse piante mi avrebbero regalato questi bellissimi fiori… E invece poche settimane fa, ho visto spuntare in mezzo alle ultime foglie di una estremità, un piccolo boccio rotondeggiante, che si è lentamente ingrossato (mentre io tifavo e facevo la ola) e alla fine oggi si è aperto completamente per la prima volta! Eccolo!
Celo celo!!!! Sul mio desktop, è una foto che ho fatto ad aprile a Follonica!
E allora non servo proprio a nulla! Sono un pulcino giardiniere fallito!
Nuuuuuu!!!! Non dire così, non ti abbattere che ti casca il becco! 🙂
Io li ho sempre conosciuti come “amanti del sole”! nome senz’altro più poetico di “Carpobrotus”?…
Gli amanti del sole, se non erro, hanno i fiori simili ma piccolini, questi hanno un diametro ragguardevole, sarà sugli 8 cm!
Capisco a quali piante ti riferisci, hanno le foglie meno carnose e più appuntite. Forse il nome comune “amante del sole” viene usato in maniera indiscriminata per indicare piante di specie o addirittura generi diversi (Delosperma, Drosanthemum, Cephalophyllum etc, oltre naturalmente al tuo Carpobrotus), comunque tutti appartenenti alla famiglia delle Aizoaceae….????? Mi rimetto al tuo giudizio!
Non so, non sono così tanto esperto! Dovrò documentarmi al riguardo…
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io sto facendo una gran fatica a farle radicare.. non spuntano proprio le radici!
qualche consiglio? io le ho messe in terriccio e sassi x drenare e le annaffio ogni tanto.. help
Ciao! Io in genere non do acqua alle talee fino a che non danno segni di aver radicato… Alcune volte ci mettono poco tempo, ma la maggior parte delle volte un po’ di pazienza ci vuole, e a volte in effetti non funziona! Probabilmente dipende anche dalla pianta. Che cosa hai provato a far radicare?
ho trovato distese di carpobrotus in sardegna, ne ho preso un ramo gigante che, arrivata a casa, ho diviso in tante talee (in tanti vasini)..
ormai sono lì da un mese e nessun segno, in nessun vaso. pian piano le foglie si stanno disidratando.
ad un certo punto alcune le ho anche tirate fuori e ho fatto loro una pulizia della parte finale, tagliando un po, sperando che si decidessero.. ma nessuna ha più fatto niente! sembra strano che 10 su 10 non radichino… devo sbagliare qualcosa..
ho anche pensato che, visto che le ho trovate in spiaggia, abbiano bisogno di qualche elemento salino (???) boh!
grazie!!
Ciao! Leggo solo ora il commento… Da qualche parte ho letto che il Carpobrotus vuole un terreno piuttosto sabbioso, io ho messo loro un comune terriccio per cactacee, ed è andata bene. Puoi provare a cambiare terreno però, mi auguro che funzioni!
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ce l’ho fatta! proprio quando ormai le foglie erano iper smunte.. hanno radicato! da giugno ad agosto, però.. che lunga e sfibrante attesa!!
Evviva evviva!!!!!!!!
La spiaggia del lido di Latina ne è completamente coperta, quindi non terreno sabbioso ma vera e propria sabbia! A fine aprile/inizio maggio c’è una magnifica fioritura…
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raccolte in Sardegna anni fa hanno cominciato a fiorire nella primavera del 2010 quando sono rientrata con il mio bambino dal Congo: forse anche loro aspettavano il nostro ‘topolino gianduia’ e da allora ogni anno sempre più fiori, credo di averne contati almeno 70 a stagione.
li ho piantati con della sabbia toscana, e sono lì ormai in ‘pianta’ stabile, sul terrazzo come quello di Piumino, sempre nello stesso posto all’aria, alla pioggia e al sole del mattino.
Piccole stelle silenziose e meravigliose se si ha tempo e voglia ancora di stupirsi…
Grazie per aver condiviso il tuo poetico pensiero… E’ molto bello pensare alla piantina che accoglie l’arrivo del tuo bambino, un’immagine che mi ha fatto commuovere! Mille di queste stelle per voi!
Anche io ho preso talee al mare,ma fiori nulla!!!!
Ma si sono attaccate o no? Provo a sollevarle delicatamente dalla terra, per sentire se hanno messo le radici, se si sono attaccate, probabilmente fioriranno l’anno prossimo… altrimenti riprova dai!!!