Nel Carnevale delle orchidee

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Orchidea 8Solo strisciando fra cielo e mare sui sentieri dell’Isola d’Elba ho scoperto, lo scorso anno, che con un minimo di allenamento botanico si possono riconoscere le orchidee selvatiche quasi ovunque, nei boschi e nei prati: scoperta mirabile, che nel mio immaginario ha strappato questi fiori al loro altero ed esotico isolamento, per renderli finalmente vicini e familiari.

Come tutte le piante, anche le orchidee hanno il loro carattere: le Serapias e le Ophrys si divertono a nascondersi, in mezzo all’erba e al tripudio dei fiorellini primaverili, come nobili di tempi ormai andati che si aggirino per le strade e in mezzo al popolo, protetti dall’incognito della maschera nei giorni di Carnevale. Mentre le Serapias ammantano di organza rosa i merletti di polline, le Ophrys per attirare gli insetti si vestono di velluto, di ali dai riflessi metallici, di zampe ricoperte di ispida peluria, e per meglio calarsi nella parte si raggruppano in sparuti sciami. Minuscoli palloncini, si librano nel sole quasi dimentiche di quel sottile stelo che ancora le trattiene a terra.

In mezzo alle maschere, tuttavia, può passare talvolta la carrozza della famiglia reale. Le Orchis non si nascondono mai, né potrebbero, ma impongono con semplice naturalezza la loro presenza sui cigli assolati così come nella mezza ombra del sottobosco, improvvisa macchia bianca e porpora contro lo sfondo del verde primaverile.

Ho incontrato qualche settimana fa l’Orchis purpurea sui sentieri del Chianti fiorentino, nella valle del Virginio, in una mattina ammantata ancora di nebbie basse, e sui petrosi rilievi che separano la val di Greve dalla val di Pesa, in un pomeriggio sospeso di silenzio e ormai arso. Grandi foglie verde smeraldo, ovali e carnose, un lungo stelo che sorregge l’infiorescenza di forma conica, come fosse un antico tirso, drappeggiata da festoni di sottili ragnatele: anche da lontano questa pianta non passa inosservata. Ma è avvicinandosi che si apprezzano i colori dei fiori e soprattutto la loro forma singolare. I tre labelli superiori, color porpora, formano una sorta di pudico cappuccio, mentre i tre labelli inferiori, maggiormente sviluppati in ampiezza e dalle tonalità più chiare, si allargano a formare una silhouette grossolanamente umana: i due petali laterali le braccia, mentre quello inferiore si divide a sua volta in due dando vita alle gambe della figura… Tanto che nel linguaggio comune piante appartenenti a specie del genere Orchis possono essere individuate dai nomi Omini nudi oppure Ballerine.

Lascio le ballerine ad ondeggiare al vento e proseguo il mio solitario percorso: la loro presenza mi rassicura un po’.Orchidea 2 Orchidea 4 Orchidea 7

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  1. Rimango sempre affascinata dalla tua capacità di rendere interessante qualsiasi cosa descrivi, sia un fiore, un luogo o uno stato d’animo.

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