Turchia on the road 10 (congedo)

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Siamo giunti al termine di questa avventura, e ci congediamo dalla Licia trascorrendo una giornata a Phaselis, una di quelle giornate folgoranti, con il cielo di un azzurro intenso e il mare liscio e pacificato come mai ci è apparso nelle settimane precedenti. Phaselis è un antico porto, sviluppato su tre insenature naturali che dovevano fornire un approdo sicuro e anche piacevole, direi! Le rovine di edifici, banchine, strade e acquedotti sono disseminate in mezzo ad un bosco di pini, dal verde brillante, che diffondono un aromatico profumo.

Le scale degli approdi affondano pigramente nell’acqua vitrea, e ci lasciamo contagiare dal ritmo e dal fluire delle onde. Basta non affacciarsi alla prima delle tre baie, che lì ci sta la masnada furente vomitata da barconi pesantemente kitch, inspiegabilmente propensa a non allontanarsi in cerca di un po’ di pace. Ma noi siamo davvero stanchi, dopo quasi due settimane di galoppate, e quindi per questa volta diamo solo un’occhiata superficiale al sito invece di schiacciarci quelle quattro-cinque ore come siamo soliti fare, e ci concediamo qualche ora di relax sulla spiaggia.

Phaselis (1) Phaselis (3)Che poi è il caso di dirlo, il sito arriva direttamente sulla spiaggia, dove si affacciano mausolei e sarcofagi, esposti dalle mareggiate in un perfetto esempio didattico di stratigrafia archeologica che ci si potrebbe fare il matrix in un nanosecondo. Un ultimo sarcofago giace sul fondo marino, a pochi metri di distanza dalla battigia. Immagino un paradiso degli archeologi che prendono allegramente il sole compilando schede US e scavano con la trowel stando comodamente sdraiati sull’asciugamano…
Phaselis (1) Phaselis (2)Poco dopo, avremmo preso un dolmus per Antalya, e da lì saremmo tornati a Istambul. Al termine del viaggio, abbiamo calcolato che in tutto abbiamo percorso più di 2000 chilometri, ripartiti fra 3 traghetti, 6 autobus urbani e 4 extraurbani, 3 tram, 39 dolmus, 7 passaggi in auto, 4 tratte in bicicletta e innumerevoli chilometri a piedi…

Ma non mi sento sazio di questo paese, e per il prossimo anno mi scopro già a sognare l’Anatolia centrale e la Cappadocia, il Mar Nero e il Lago di Van, il Nemrut Dag e l’Ararat. E anche per la Licia, non mi sento di dirle addio ma solo arrivederci…

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  1. Peccato che questa sia l’ultima puntata della serie, mi è piaciuto tantissimo seguire le avventure e le gesta epiche di Piumino & C. in Turchia! Spero di leggere presto il seguito di “On the road ” in Anatolia, Cappadocia etc etc.

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