La Portulaca oleracea è una pianta infestante, ma almeno è buona da mangiare

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Mi sono sempre chiesto come mai, nei supermercati, il primo reparto che si incontra entrando sia quello delle piante. Prima della frutta, prima della gastronomia, prima della carne. Già. Perchè un motivo deve esserci. Questi non fanno niente a caso. Studiano la musica da mettere in sottofondo, studiano le luci, la disposizione dei prodotti negli scaffali, è naturale che studino anche la successione dei reparti. Quindi la gente compra le piante se se le trova subito davanti, quando ancora è a mente fredda e non si è fatta sopraffare dal tedio o dall’ansia di fare la spesa? Oppure la presenza delle piante all’ingresso predispone semplicemente a maggiori e più proficui acquisti? Sarebbe interessante capire… Per quanto mi riguarda, ogni volta che entro all’Esselunga per fare la spesa devo combattere contro il desiderio di comprare un cactus: talvolta il pulcino bianco con l’aureola ha il sopravvento nella mia testa, e passo alla lattuga, talvolta il pulcino nero con le corna vince, e mi ritrovo con il sacchetto delle albicocche sbucazzato dalle spine!

L’ultimo acquisto è stata una pianta di Portulaca oleracea, dai fiori rosa acceso. Confesso che ho comprato questa pianta per rimediare ad un delitto che ho commesso: ho ucciso le surfinie. Beh, insomma, non sono convinto di averle uccise, forse si sono suicidate. Comunque dicevamo… avevo un vaso vuoto e ho sagacemente pensato che il clima subtropicale tendente al torrido del mio terrazzo non mi consentisse per il futuro di coltivare qualcosa di diverso da una succulenta. Mi pare che si chiami selezione naturale. Travasando la pianta, mi sono ricordato che in alcune balconiere che ho trovato nell’appartamento già piene di terra, periodicamente si ripresentano dei virgulti dalle foglie assolutamente identiche alla Portulaca: io le svello sempre con veemenza ma quelle ritornano.

Orrendo dubbio e immediata conferma dal web: la Portulaca oleracea è una pianta “particolarmente infestante” (mi puzza di eufemismo, sospetto che sia infestante abbestia: categoria questa riconosciuta dai manuali di botanica). Ma ormai il dado è tratto: accetto con rassegnazione il fatto che d’ora in poi passerò il 70% del mio tempo a strappare Portulaca imprecando da tutti gli altri vasetti. Mi consolo leggendo le numerose proprietà medicinali attribuite dalla tradizione a questa pianta, che pare abbia proprietà dissetanti, diuretiche, depurative, emostatiche, e molte altre. Inoltre pare che sia buona da mangiare, come attesta la sua diffusione nella cucina povera di molte regioni italiane: si consuma  in insalata, nelle frittate e nei ripieni. Ecco perchè al supermercato stava prima delle verdure, cavolo!

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  1. Prima innocenti “manine” di palette di fico d’India arrosto, ora teneri virgulti di Portulaca in insalata, in frittate o nei ripieni….. Non è che ti stai facendo della famigerata droga del cannibale (anche conosciuta come white china, sali da bagno, dynamite o settimo cielo)?????

      • È vero, devo ammettere che sei un pulcino! e però….. già questa tua affermazione, quasi angosciata, sembra l’estremo tentativo di riappropriarti di un corpo vivente che si sta tramutando in un essere inanimato… come un personaggio delle Metamorfosi di Ovidio, una creatura che sta cambiando, cosciente e addolorata, il suo aspetto… in cactus!

  2. Ti sento particolarmente ispirata…non cambio sicuramente idea sulle piante grasse, ma è sicuramente un piacere leggerti, e poi si impara sempre qualcosa: la categoria delle piante infestanti abbestia non la conoscevo, per esempio…

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