Un cactus mutante da lumaca a coniglio

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Questo cactus crestato è un acquisto che risale a settembre dello scorso anno, e la foto sopra è di ottobre, quando ho fotografato tutte le piante che possedevo allora prima di metterle a nanna per l’inverno nella serra fredda. Il cartellino che lo accompagnava lo identifica come Cleistocactus parapetiensis, specie originaria dell’America meridionale, e particolarmente diffusa in Bolivia. La forma “normale” della pianta si può vedere nella pagina che le dedica il sito cactiguide.com (ottimo e ricco di immagini utilissime per i cacciatori di identità): si tratta di una specie dal portamento arbustivo, ovvero caratterizzato da fusti colonnari con ramificazioni che si originano alla base. Guardando le immagini del sito americano si può apprezzare la differenza fra la forma “normale” che ha questa specie e la forma crestata rappresentata dal mio esemplare. Quello che non cambia è il colore del fusto, solitamente verde chiaro, e la presenza delle numerosissime spine di colore bianco, fitte e sottili (evidentemente studiate per entrare meglio nella pelle se uno le tocca dimenticandosi i guanti).

La mia piantina, con una parte crestata che si apriva a ventaglio e un fusto ancora colonnare diviso in due all’apice, mi è piaciuta tantissimo perchè somigliava, come mi è stato fatto notare, ad una lumaca con il suo guscio e la testa dalle antenne protese. Alla fine dell’inverno, ho deciso che il vaso in cui l’avevo comprata era già troppo piccolo, soprattutto perchè il baricentro ero molto spostato di lato, e quindi la pianta tendeva simpaticamente a cadere al minimo colpo di vento, scorrazzando poi liberamente per la terrazza. L’ho rinvasata riservandole un bel vasino di coccio invece del solito vasetto di plastica, piuttosto basso ma capiente. Alla ripresa della fase vegetativa, le antenne della lumaca si sono allungate, ed una ha iniziato a ingrossarsi e a crestare a sua volta, con il risultato che la mia lumaca si sta trasformando… in un coniglio, accoccolato e fermo sulle zampette posteriori, con il muso un pochino sollevato e le orecchie unite l’una all’altra e diritte verso l’alto!

Forma coniglio

 

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  1. Invidio la tua capacità di scrivere, ti viene naturale. Come già detto altre volte, la dovresti sfruttare per scrivere un libro, sarebbe senz’altro un successo! E sai quanti cactus ti potresti comprare… Mi diverte leggere i tuoi post e tante volte nelle tue descrizioni, accurate e puntigliose, invece di una piantina mi sembra di vedere (chissà perché) bronzetti, statue, gemme…..

  2. Pingback: Metamorfosi « 12mq

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