Nel tempo, ho acquistato o mi sono stati regalati diversi esemplari appartenenti al genere Gymnocalicium: sono però particolarmente affezionata ad un Gymnocalicium baldianum, che è entrato nella mia collezione ad agosto dello scorso anno, figurando al numero 10 della mia tabella (che attende aggiornamenti già da lungo tempo…). Nell’atto dell’acquisto ero stata attratto dai bei boccioli, che di lì a poco sarebbero diventati infatti (con mia grande soddisfazione) quattro fiori rosa, ma non mi ero reso conto che la pianta era infestata dall’orribile cocciniglia.
Il dubbio mi è venuto quando, dopo la fioritura, il cactus ha smesso di crescere, si è sgonfiato e attapirato, e allora l’ho vista! O meglio, le ho viste: una buona decina di cocciniglie, bene accomodate in tutte le piegoline più irraggiungibili della superficie. Parbleu! Ho letto vari post in forum, blog, siti vari e ho capito trattarsi di una temibile minaccia per l’intera collezione – fra l’altro sono parassiti veramente ma veramente orridi, e le gallerie di foto che si trovano su intenet sono da film de paura. Bisognava fare qualcosa se non volevo precipitare nell’incubo.
Fra i vari rimedi suggeriti dagli esperti, ho preferito evitare il lanciafiamme nonchè varie sostanze tossiche/caustiche/radioattive. Alla fine ho proceduto così: con sommo schifo ho stanato tutte le cocciniglie con uno stuzzicadenti (con momenti altamente splatter quando finivo per infilzarle), tamponandole con un cotton fioc imbevuto di alcool se non volevano saperne di staccarsi (suspence); successivamente ho tolto la pianta dal vaso, ho eliminato tutta la terra pulendo bene le radici, messo tutto sotto il getto dell’acqua corrente, infine fatto asciugare e rinvasato con terra nuova (poichè orride larve avrebbero potuto annidarsi nel terreno). Per fortuna che non corrono, non saltano, non volano! A dire il vero subiscono la loro sorte con stoicismo e rassegnazione.
Insomma, nonostante l’elevata scientificità di tutta l’operazione, non ero proprio sicuro che la pianta si sarebbe ripresa. Poi è arrivato l’inverno, e in inverno non era possibile capire granchè. Con la primavera, la pianta era rimasta un po’ piccina, tanto che iniziavo a disperare… Invece ecco un nuovo fiore!
Piumino-Cocciniglie: 1-0. Tiè!
Eh… ci è venuta la cocciniglia perché ancora non c’era il cactusanimato!!! Ma ora col suo potente ringhio terrà lontani tutti i parassiti, e all’occorrenza spara anche le spine… Pennuto, sei in una botte di ferro.
Già me le vedo, le orde di odiosi parassiti, fuggire in preda allo sgomento all’udire il solo grido: “Cactusanimato, a me!”
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